domenica 6 aprile 2008

La Psicoanalisi Relazionale

Secondo la Psicanalisi Relazionale
Lo sviluppo individuale avviene dentro una "matrice relazionale" che ogni persona costruisce attraverso le sue esperienze affettive significative. Finche' il counselor non partecipa affettivamente alla matrice relazionale del cliente, non si scopre all'interno della matrice stessa, il cliente non e' pienamente coinvoltoe il beneficio dell'esperienza di counseling viene, almeno in parte perduta. Il counselor svolge ovviamente un ruolo attivo nella costruzione della relazione,assieme al cliente. Non si limita quindi piu' ad essere solo un osservatore distaccato, silenzioso, neutro.

Questa dimensione di co-struzione del rapporto, seppur con differenti ruolie responsabilita', consente al counselor di "trovare una voce" con cui coinvolgere il clientein una nuova possibilita' di relazione, che gli consenta di abbandonare i vecchi schemi relazionali per sperimentarne di nuovi, piu' validi e con meno paura di cambiaree di fallire. L'intero spettro del male di vivere, infatti, puo' esseredefinito nei suoi termini generalicome la tendenza di certe persone a ripetere sempre di nuovo le stesse esperienzedolorose, a provare gli stessi sentimenti spiacevoli e a instaurare le stesse relazioni sbagliate (coazione a ripetere ).

In questo caso il disagio esistenziale non e' piu' da intendersi come prova di qualcosa di "incompiuto" nella mente individuale, bensi' come espressione di modalita' disadattive di relazione, come tentativo di dare un qualche significato alla propria sofferenza psicologica, frutto della personale, unica, quanto inevitabile storia affettiva. L'intervanto del counselor consiste quindi nel rendere la creativita' del cliente piu' liberadi esprimersifra l'autonomia individuale ed il rapporto con l'altro, per costruire nuove possibilita' di vita psicologica ( date esclusivamente nella relazione).

Modello della Psicoanalisi Relazionele, riassumibile nei seguenti punti:

-La partecipazione del counselor e' attiva, potendo manifestare opportunamentenel corso dell' intervento di counselingla sua dimensione umana ed esprimendo cosi' i propri pensieri, affetti desideri, memorie, esperienze da condividere, sia a livello empatico che cognitivo, con il paziente. ( occorre sentire , comprendere). La relazione e' costituita dalla interazione di due o piu' persone, che, pur con distinti ruoli, concorrono insieme al lavoro di counseling, portando le proprie risorse e il proprio contributopersonale e creativo.

- Lo scopo del lavoro di Counseling non consiste soltanto nel rivivere i sentimentiappartenenti alle relazioni significative del passato, ma anche di capire come superare i vecchi modelli relazionali, speimentando modalita' e soluzioni alternative ( qui si inserisce lo strumento filosofico, che consente di ragionare e capire i vecchi sistemi, relazionali sbagliati, perche' non danno rispostein ordine affettivo.

- La nuova conoscenza ( ecco ancora la filosofia ) e' l'elemento centrale del cambiamento. Per il cliente riuscire ad aquisire, nella relazione con il counselor, la capacita' di maturare nuove idee, correggendo le "vecchie" idee, e di sperimentarenuove modalita' di rapporto, gli consente di diventare consapevole ed autonomo sia nel pensare su se stesso sia nella possibilita di modificare la propria esistenza.

A presto Luciana