lunedì 13 febbraio 2012
Il treno della vita
Un cammino, un viaggio, un andare verso, scappare rincorrere sperare confondere proiettare introiettare...
emozionarsi, piangere, ridere, guardare ...
Interiorità introspezione incontro con il proprio se, in relazione con l'altro...
Levinas diceva incontro Dio nel mistero evento del volto dell'altro.
Allora dovremmo decidere di che Dio stiamo parlando,
quello che è nei cieli oppure è il sentimento che avverto nell' incontro/relazione del mistero evento,
con e per l'altro?
A tal proposito scrive Vito Mancuso nel suo libero Io e Dio:
Tra tutti i molteplici sentimenti che l'esistenza umana produce, a me pare che il sentimento che porta a credere in Dio nasca dalla tensione che ci fa uscire dal nostro piccolo io e ci pone in empatia con tutti gli esseri (umani, vegetali, persino inanimati come le pietre e le nuvole),avverto con essi una comunanza di fondo, una specie di rete che tutti racchiude, un grembo comune da cui tutti siamo usciti e in cui tutti siamo destinati a tornare .
Posso far ricorso anche alla grande poesia di Goethe :
Chi tutto abbraccia, chi tutto sostiene, non abbraccia forse e sostiene te, me e se stesso? Forse che in alto non si incurva il cielo? E sotto i nostri piedi non sta salda la terra? E che le stelle non ci brillano incontro d'amorosa luce? Non guarda forse il mio occhio nel tuo, e non s' affolla ogni cosa al tuo capo e al tuo cuore, operando visibile e invisibile in eterno mistero intorno a te? Di questo riempi il tuo cuore, per quanto grande è; e quando in codesto sentire tu ti trovi veramente beata, chiamalo pure allora come tu vuoi: chiamalo felicità, cuore, amore, Dio, per codesto io non ho nome alcuno. Sentimento è tutto. Il nome è soltanto suono e fumo, che offuscca lo splendore del cielo.
Sentimento è tutto e io nutro sento un infinito desiderio dell' incontro con l'altro per contemplare ciò che altrimenti non potrei vivere esperire sperimentare.
Luciana
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