Lezione del Proff. Zonta (Pag.3/5)
Il proto-cervello non e’ vuoto, contiene dei simboli/ segni, che Fornari identifica come “Codici”, saranno messi in atto, sollecitati, attraverso la relazione affettiva. Ci vuole la relazione perche’ salti fuori quella che noi chiamiamo mente, lo psichismo. Possiamo dire che la mente si forma su binari precisi, fin dalla nascita i simboli presenti nel proto-cervello vengono sollecitati, in quanto il bambino ( che li contiene ), e’ persona umana. Poi ci sono le relazioni, che formano la mente. Ma questa mente si formera’ su binari ben precisi, sono addirittura riconoscibili, Fornari li chiama Codici Affettivi ( semiotica =>scienza dei segni).
Il bambino nasce con un proto-cervello, non vuoto ma con prescrizioni, preconvenzioni, che vengono messe in atto attraverso la relazione affettiva. Ogni bambino e’ diverso, risponde in modo diverso alla relazione affettiva, e in questa fase nasce il temperamento. Il Proto-cervello presente alla nascita, e’ l’inconscio allo stato puro, e’ un linguaggio (=>nel senso che e’ significativo che ha un significato ) . Tutti i bambini mostrano, nella loro facolta’ di significarsi, una voglia matta di essere amati. Credo, che possiamo identificare questo assunto come un assioma.
Il bambino, alla nascita, esprime un immenso bisogno di affetto, attraverso un linguaggio,( non verbale non ne ha la capacita’), possiamo dire che e’ prescritto, un esempio e’ il piacere della suzione, che non e’ solo di essere sfamato, vediamo che il bambino cerca continuamente contatto orale. Ma se trova una mamma meccanica, ( per es. nel frattempo si guarda la tv) che fa altro intanto che allatta, questa congiunzione bocca/seno che non e’ mediata sul relazionale traduce nel bambino relazione tanto da diventare emozione affettiva ?
No, questa relazione non traduce bocca/seno come una relazione che provoca emozione affettiva, bocca e seno rimangono due unita’ disgiunte. Diventano due frammenti di esperienza che determineranno lo psichismo. Il bambino e’ prescritto secondo un linguaggio che crescera’ che sara’ costruito in base alle relazioni. Nel nostro approccio teorico, lo chiameremo “CODICE DELLA MADRE”.
Il codice della madre e‘ presente fin dalla nascita, senso semiotico in un proto-mentale, un proto-cervello, che lasciato a se stesso si atrofizzerebbe. Invece, se sollecitato e valorizzato dalla relazione, viene piu’ o meno ferito, o gratificato. Piu’ siamo stati gratificati e meglio stiamo, quanto meno siamo stati gratificati tanto piu’ ci avviciniamo alla pazzia. Portatore simbolico di un significato e’ il “codice della madre” (=> e’ nel, e’ il, proto cervello del bambino ), che porta in se un valore intrinseco si pensi al seno materno, e cosi’ affetto amore, emozioni.
Nell’evoluzione della specie umana, l’uomo ad un certo punto ha adottato la posizione eretta, nel momento in cui la mamma si trova in quella posizione, il bambino nasce sempre piu’ prematuro, con il cervello sempre piu’ grande. La natura si trova a risolvere il grande dilemma ostetrico, testone grande, dentro a una mamma con il bacino ristretto. La natura si organizza cosi’ i bambini nascono sempre piu’ immaturi, e hanno bisogno di essere accuditi per molti anni, in questo momento nascono gli affetti. Gli affetti umani, sono ora un’eredita’ pre-scritta nel biologico che caratterizza la realta’ umana, rispetto a qualsiasi altra realta’ animale.
La neocorteccia e’ l’area della relazione, la storia dell’ uomo, e’ storia di affetti perche’ ad un certo punto la natura si e’ trovata, nel corso dell’evoluzione, a risolvere il grande dilemma ostetrico , e i bambini nascono sempre piu’ immaturi, e hanno bisogno di cure per molti anni. Partiamo da qua noi per strutturare la nostra mente sulla base di questa eredita’, che e’ il linguaggio alla nascita, che non e’ linguaggio verbale che si dira’. Il linguaggio si formera’ sulle basi di una valenza semiotica se ci saranno le basi nella relazione affettiva emozionale.
Altrimenti bocca e seno rimarranno due unita’ disgregate, due tocchettini , due realta’ che non si aggregheranno a formare la relazione della mia mamma che mi vuole tanto bene. Il bambino impara il fatto di essere amato, perche’ la mamma gli vuole tanto bene e la mamma glielo “significa” attraverso la sua “reverie” , non mettendo a disposizione il seno in modo meccanico, e basta, ma mettendo dentro al seno tutto il suo mentale affettivo.