giovedì 1 maggio 2008

Filastrocca poesia "Alfa reverie"

Oggi ti voglio proporre il momento piu' bello che puo' provare una madre: la nascita del proprio bambino. Sucessivamente, la nascita di quei momenti, fondamentali che aiutano il piccolo, a crescere, a parlare, a pensare pensieri, attraverso l'amore, e quel fluido nascente chiamato appunto alfa reverie.

Frammenti Alfa Reverie

Sole caldo, morbido abbraccio.
Canta tra i rami, cicala impaziente.
Lo scricciolo, e' andato, nel nido non c'e'.
Dipinta sul muro, meridiana, padrona del tempo che E'.

Tic..Toc..Tic...Toc..

Un pianto, tutto si ferma, per un momento.
Sei bella , sei bocciolo, sei vento,
Un sorriso , il tuo viso, amore,
tepore, carezze, splendore,
leggiadra, tu sei tra le braccia mie.

Forte, il mignolo, prendi,
ti aggrappi alla vita, che attendi.
Sembra che mi vuoi dire: tocca a te,
traduci i miei gesti, in pensieri per me.

Dolci le labbra che cercano il seno,
trovano amore, cerchi il sereno.
L'abbraccio , non vuole finire mai,
non e' solo cibo quello che hai.

E' grande mistero, fluido nascente,
tu lo trasmetti , mi apre la mente.
Il tuo stupore, colgo sovente,
lo riordino, lo faccio mio, lo creo, sempre.

Ti rimando pensieri sognanti,
lotano, a nuovi orizzonti.
Ancora ti stringo, ti guardo e sorrido,
sogna-sogni, dolce tesoro,pensa -pensieri,
sono i miei quelli di ieri.

Ti immagino forte , davanti al dolore,
ti immagino fiera, nelle tue mete,
ti immagino, bella nelle tue fatiche.

Luciana



Significato di "Alfa Reverie"


Wilfred R. Bion, uno dei grandi della psicoanalisi del nostro tempo, ha compiuto un’importante esplorazione intorno a ciò che egli, studiando la formazione della mente nel bambino, definisce la “capacità materna di reverie”. Si tratta di un vero e proprio dono di pensiero che la madre fornisce al proprio piccolo, assieme alle cure che consentono al figlio di soddisfare i propri bisogni. Il bambino ha l’ ”esigenza di essere pensato” e la madre, intuendo questo bisogno, garantisce un’attribuzione di significato alle emozioni senza significato che egli vive e che trasmette, mediante proiezione, alla madre.

Attraverso la reverie materna, quindi, fattore della funzione alfa, così definita dallo stesso Bion, il bambino diventa capace di tollerare prima lanon-cosa, la cosa sconosciuta, fonte di angoscia, e poi di conoscerla. Al contrario, il fallimento della funzione alfa, non attivata data l’assenza di reverie, impedisce al bambino di maturare la capacità di dare significato emotivo agli oggetti e alle relazioni e genera, di conseguenza, prodotti patologici. La madre, quindi, accoglie i dati sensoriali grezzi del bambino e genera in lui, ripensando gli stessi dati, dei contenuti mentali che possiedono un significato e che possono essere usati per l’attività di pensiero.

Bion, nel 1962, scrive infatti: “Mi è sembrato utile introdurre l’ipotesi di una funzione alfa avente il compito di convertire i dati sensoriali in elementi alfa, per provvedere in tal modo la psiche del materiale che le necessita per fabbricare i pensieri del sogno; svolgendo questo ruolo, la funzione alfa renderebbe anche possibile il costituirsi dei due stati, di veglia e di sonno, nonché delle due situazioni, di coscienza e di incoscienza”. E’ fondamentale, di conseguenza, che la madre si sappia costituire come“oggetto esterno” adeguato, inteso non solo come presenza fisica, ma soprattutto come presenza psicologica, in grado di assicurare e di donare al figlio la propria capacità di reverie. La madre deve essere insomma un “contenitore” autentico.

A presto Luciana