"Comunicato stampa n° 388 del 27/02/2009
(AVN) Verona, 27 febbraio 2009
“Non lasciamoli soli, nella loro solitudine, che è la condizione peggiore per un adolescente, quella che può provocare gesti estremi. Ma anche combattiamo, perché ormai c’è un’emergenza educativa, i modelli disvaloriali imposti dalla società e dai media che allontanano dai ragazzi il senso di realtà e della vita vera che significa responsabilità e anche sacrificio”.
Queste le parole che Stefano Valdegamberi, assessore regionale alle Politiche sociali, ha rivolto agli operatori sanitari e sociali che gremivano, stamani, la sala convegni dell’Unicredit di Verona, all’apertura dei lavori del convegno dal titolo “L’urlo senza voce - i tentati suicidi e le condotte parasuicidarie in adolescenza” promosso dall’ospedale “Villa S. Giuliana” e dall’azienda ULSS 20 di Verona, con il patrocinio della Regione Veneto.
Il convegno intende essere un momento di riflessione teorica e organizzativa sul tema in questione. S’intendono approfondire le strategie atte a migliorare l’integrazione tra le progettualità nei diversi contesti sociali e sanitari che si occupano del problema dei tentati suicidi e delle condotte a rischio in adolescenza, “eventi che – è stato detto - mettono in scacco gli operatori e provocano un angoscioso senso di inadeguatezza nelle famiglie”.
“C’è bisogno di creare punti di riferimento solidi per gli adolescenti – ha aggiunto Valdegamberi – che si contrappongano in modo decisivo a modelli sociali che propongono l’apparire, le veline, il grande fratello come massimo successo della vita. Dobbiamo agire come educatori, operatori, familiari, amici, per trasmettere agli adolescenti il senso di responsabilità e la fatica che la vita comporta contro questi modelli imperanti, virtuali, che alla fin fine generano frustrazione per l’abisso che esiste tra il facile successo che propongono e la vita reale di tutti i giorni.
Va ritrovato allora – ha esortato Valdegamberi – il senso di comunità, la socialità vera che nessun rapporto virtuale può sostituire. Dobbiamo ripartire da noi stessi, dall’attenzione degli uni verso gli altri, amico con amico, vicino di casa con vicino di casa, cittadino con cittadino."
E' molto interessante questo comunicato stampa della regione veneto, cerco appunto di divulgarlo affiche' noi adulti diventiamo sensibili verso i nostri figli promuovendoci a nuovi modelli educativi, cominciamo noi ad amare , ad amarci ad accettarci incondizonatamente a dare valori importanti come il volersi bene, la reciprocita' l'aiuto e il saper chiedere aiuto.
Tu cosa ne pensi?