E' molto toccante il racconto della preoccupazione del Piccolo Principe per il fiore che aveva lasciato nel suo pianeta, ma a causa del quale, con i suoi continui capricci, se ne era andato. Non ce la faceva piu' a sopportare tutte le sue richieste: partire era stato doloroso ma necessario. E Il Piccolo Principe afferma "Non ho saputo capire niente allora! Avrei dovuto giudicarlo dagli atti, non dalle parole. Mi profumava e mi illuminava. Non avrei mai dovuto venirmene via! Avrei dovuto indovinare la sua tenerezza dietro le piccole astuzie. I fiori sono così contraddittori! Ma ero troppo giovane per saperlo amare". Per capire il valore delle persone che amiamo a volte dobbiamo allontanarci, per poter riflettere e apprezzare i lati piu' belli e saper accettare anche cio' che meno ci piace. La vera amicizia accetta incondizionatamente l'amico così com'e' senza volerlo innanzitutto cambiare. E sopratutto deve essere un legame libero. Mi viene in mente a tal proposito un brano di una poesia di Gibran Kahlil: "...lasciate che ci siano spazi nella vostra unione e che i venti dei cieli danzino tra voi". Mi sembra una bella prospettiva d'amicizia..Prima di arrivare sulla terra , Il Piccolo Principe aveva intrapreso un viaggio come dira' lui stesso per trovare un' occupazione e per istruirsi e trovare un amico. Conoscera' personaggi molto strani: ognuno viveva sul proprio pianeta. Un Re senza suddiditi, che continuava ad imapartire ordini. Il "vanitoso" che voleva essere ammirato. L'ubriacone che beveva per dimenticare di avere vergogna del fatto che beveva e cosi' via. E qui e' chiara la stranezza dell' essere umano, impegnato ad assumere comportamenti assurdi e contradditttori. Alla fine incontra un geologo che consiglia al Piccolo Principe di andare a visitare la terra. E proprio sulla terra, fara'un incontro straordinario. La parte piu' bella del libro per me e' l'inconto con la volpe, appunto nel pianeta terra. Il messaggio, forte e' l'importanza dell' amicizia dell'andare lento di una relazione, dei riti che servono a creare legami, che vanno nutriti coltivati. "Addomesticare" come lo fa il Piccolo Principe con la sua rosa e la volpe con lui...: "Tu fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io sono solo una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l'uno dell' altro. Tu sarai per me l'unico al mondo, e io saro' per te unica al mondo."Tu non devi dimenticare: non si vede bene che col cuore. L'essenziale e 'invisibile agli occhi" .Il Piccolo Principe e' un libro autobiografico, il protagonista e' Antoine da piccolo, come affermera': "e un bambino che porto nel cuore". Tutti i grandi sono stati bambini una volta. Ma pochi di essi se ne ricordano. Quindi un libro dedicato anche ai grandi affinche' non dimentichino mai di essere stati bambini, e che conservino la capacita' di vedere le cose con occhi stupiti e la semplicita' di un bambino.
Luciana
2 commenti:
Luciana,
Davvero complimenti per il tuo blog. E' eccezionale e degno di un'atmosfera quasi magica.
Belle le tue parole, ne ricavero' grande ispirazione! :-)
Grazie Max, tutto questo e' parte della mia vita, ciao a presto
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