lunedì 13 ottobre 2008

Autentica relazione negli affetti, e' possibile in internet ?

Test rivolto a tutti gli internettiani Nel sito Evulon
Io (Luciana del Piccolo Principe Counseling)


Sfogliando queste pagine, mi giunge spontanea un'osservazione, qual' e' il motivo per cui i forum sono nuovo veicolo relazionale, e affascinano cosi tanto?
Sara' grazie alla velocita' delle informazioni offerte.

Sara' perche' a volte, se non trovi un amico per sfogarti, lo trovi nel web, sai quell'amico che basta uno sguardo per capirci, dove scorre quel fluido che e' lo stesso sentire IO-TU.
Basta un click e comunque trovi altri come te che cercano una spalla, dove poter vuotare un sentimento pesante o allegro e spensierato.

O forse e' perche il forum puo' o gia' rappresenta un nuovo modo di relazionarci?
Ma cosa ci offre il forum, emozioni? Amicizie? Autentici sentimenti? Genuinita' ? Divertimento? Riempie il nostro vuoto?

E' possibile che svolga quella funzione a volte catartica , liberatrice che vivi accanto ad una persona amica, che ti accoglie in modo autentico empatico e ti sta ad ascoltare fino all'inverosimile, affinche' il tuo dire non sia esaurito, e si giunga ad un ben-essere spirituale che alleggerisce e fa vedere piu' serenamente la realta'?
Mi chiedo e' possibile vivere ,nel forum un autentica relazione degli affetti? Oppure il web e' vuoto, e le relazioni un'autentica illusione?

Vuole esssere un test
Ciao a tutti Luciana

Risposta

Ciao Luciana; trovo la tua osservazione molto acuta e profonda ma mi dispiace cogliere di fondo una sorta di amarezza e dei chiari dubbi,ti rispondo volentieri per prima ; la mia esperienza sul web ha una buona datazione,ti rispondo con cognizione di causa , faccio parte di Evulon da due anni e prima di Evulon ho comunque esplorato e navigato molto il web,uso il pc da una vita.

Ora qui sono il Capo Amministratore ma inizialmente sono stata come te una semplice iscritta ,una Evuloniana... poi sono diventata Admin e ora Head Admin ,quindi ho conosciuto tutte le fasi e tutti i passaggi che sono inerenti ai rapporti con altre persone su internet e ne conosco gli aspetti sia negativi che positivi.

Cominciamo con il dire che non si può generalizzare in merito alla qualità delle amicizie e dei rapporti che si possono creare online, questo dipende certamente dalla serietà e dalla sincerità di chi interagisce con noi, su un portale come il nostro o in altri siti, dove vi sono forum di confronto e discussione o sulle chat ,ci possiamo imbattere in persone ottime e speciali come in tipi poco seri e poco educati ma questo è un rischio che possiamo correre anche scambiando due parole con una persona al bar, o in biblioteca, al cinema, in palestra...non si deve demonizzare il web solo perchè non c'è un immediato contatto fisico e visivo;

l'amicizia ,la conoscenza online secondo me, essendo priva appunto di quella forma di conoscenza materiale che distrae e ci porta a lasciarci influenzare dall'immagine ci permette di stabilire contatti più cerebrali e a creare storie di amicizia e affetto, a volte d'amore; ti assicuro che i rapporti nati sul web di qualsiasi genere non sono vuoti o illusori ,non sempre,io qui su Evulon ho cari amici a cui voglio bene e da i quali sono ricambiata, non vedersi fisicamente non lede assolutamente la qualità delle amicizie se esse sono fondate su rispetto e sincerità.

I forum attirano e richiamano, (si è vero) molte persone questo è dovuto a mio parere a un aspetto psicologico dell''evento ,il fatto di stare online con un nick esponendosi in modo minore che non con contatti visivi rende le persone più sicure e più disposte al dialogo,poichè nel nostro tempo si da troppa importanza all'aspetto fisico alla perfezione dell'immagine, invece qui sul web ci sentiamo immediatamente accettati anche se possiamo essere magari bassi o obesi o calvi o troppo alti ecc ecc ,inoltre ormai penso che il largo uso che si fa del web per cercare amici e persone che ci ascoltino e che vogliono essere ascoltate o addirittura anche l'amore sia un normale fenomeno di costume legato al progresso e all'evoluzione della società, e all'evoluzione della scienza dell'informatica forse dell'umanità tutta.

Comunque usando il nostro istinto e la nostra sensibilità e dosando circospezione e disponibilità possiamo stringere ottimi rapporti anche online, stà a noi non essere sprovveduti, bastano poche regole di prudenza da mettere in atto navigando e possiamo trasformare internet in qualcosa di positivo ; è quello che facciamo noi di Evulon da sempre, fortunatamente il web non è solo pornografia pedofilia e quant'altro di orribile esiste ; è una grande fonte ,un grande mezzo se ben usato .

Altra risposta

Sono molto deluso del web ma non di evulon dove ho trovato persone che mi hanno spesso criticato facendomi progredire e trovando quei difetti nel mio carattere che un rapporto fisico non avrebbe mai potuto scoprire veri amici e i veri amici si vedono dalle critiche "costruttive" che ti fanno e che tendono a un miglioramento infatti "pendolare" le persone di tutti i giorni mi vedono cambiato quasi ringiovanito nel fisico e nel carattere più aperto ai cambiamenti e alle sorprese di tutti i giorni.

Questo non l'ho trovato altrove purtroppo in altri siti ho trovato solo interessi personali e una ricerca sfrenata di avventure critiche solo per imporre la propria personalità che nel mondo di tutti i giorni risulta ormai schiacciata dal consumismo e dalla corruzione innamoramenti e amicizie privi di significato interiore dove l'essere è al di sopra della comunità e dove l'ascoltare il prossimo è insignificante più importante è esserci e manifestare anche con arroganza il proprio desiderio di protagonismo immagine eterea di una persona che nella realtà di tutti i giorni non esiste un sogno da realizzare che diventa incubo se portato nella realtà di tutti i giorni.

Io sogno e vivo sono una goccia d'acqua di mare salato che vaga per le strade sospinto dal vento in cerca del suo mare perduto da errori irreparabili e il sale che c'è in mè brucia come il fuoco di un vulcano acceso ma sogno vivo e spero. Se smettessi di sognare e di sperare smetterei di vivere
grazie Evulon
il web ha forse deluso molte persone ,perchè quando ci si avvicina a qualcosa di nuovo e sconosciuto spesso si può sbagliare il modo di approcciarsi e si hanno aspettative eccessive, o ci si lascia prendere dall'entusiasmo,basta essere se stessi con semplicità, e spero che nel vasto universo del web da qualche parte ci sia un altro Evulon...anzi tanti Evulon...

Mia risposta

Grazie a tutti delle sincere risposte. Spero che aumentino. Sto cercando di farmi un'idea su quello che pensano i veri frequentatori del web, forum compresi, e metterli a confronto con quanto invece affermano illustri personaggi come Galimberti(docente di filosofia a Venezia). Nel suo libro "L'ospite inquietante , Il nichilismo e i giovani" a pag. 127 dice" ...di loro si parla come del 'pianeta degli svuotati' o come della generazione degli sprecati', indecifrabili come una 'x' ignota. I loro progetti hanno il respiro di un giorno, l'interesse la durata di un'emozione, il gesto non diventa stile di vita e l'azione si esaurisce nel gesto.

La passione imprecisa non sa se avere legami con il cuore o con il sesso e non riesce a decidere con chi dei due entrare in intensa relazione...? "
Oppure Vittorino Andreoli, esperto psichiatra originario di Verona, nel suo libro "L'uomo digitale" afferma che " l'uomo e' un sacco vuoto con dentro un telefonino spento".
Allora io mi chiedo siamo noi che offriamo ai giovani delle 'macchine' ,computer telefonini ipod play station e quant'altro ,perche' non sappiamo piu' relazionarci ?

Dico veramente preferiamo il web , nel nostro caso piuttosto di incontrarci e relazionarci con l'altro, sorvolando il nostro aspetto, mettendo da parte pregiudizi e altro che ci impedisce di trovare quel dialogo IO_TU e non solo IO_ESSO come afferma M. Buber (filosofo tedesco del 1923) .

Mi chiedo nell'ambito delle relazioni, riteniamo valido anche la relazione via web e non disdegnamo della relazione fisica degli incontri, oppure la direzione e' quella di nascondersi dietro uno schermo, superando cosi' paure inconsce insormontabili?
Gli interrrogativi sono molti, la mia posizione non e' amarezza, e' desiderio di approfondire la relazione, di capire verso dove sono orientate le persone: preferiscono il web rispetto alla relazione tradizionale dell'incontro, dell' IO_TU relazione che passa anche attraverso lo sguardo empatico, alle strette di mano, alla pacca consolatoria sulla spalla, dove va a finire tutto cio'.

Un caro saluto e grazie a tutti coloro che attraverso questa discussione mi aiuteranno a capire se stiamo andando contro l'essenza umana, oppure se tutta questa tecnica ci mette paura perche' corre piu' veloce delle nostre capacita' di com-prenderla (capirla conoscerla e farla nostra), e cosi mettiamo in atto dei meccanismi di difesa , per metterci al riparo da fantasmi, con i quali dobbiamo convivere.

Altre risposte


in generale direi che condivido quasi parola per parola il pensiero di civetta. sono solo un po' scettica sulla possibilità di nascita in rete dei rapporti sentimentali perchè personalmente ritengo che in un rapporto di coppia la fisicità sia imprescindibile dal sentimento. per me non ci si innamora solo dell'anima del proprio partner, ma anche del suo sguardo, dell'inflessione della sua voce, delle sue espressioni... etc.

secondo me, inoltre, lo strumento forum/rete ha un grosso peso nella società di oggi perchè siamo tutti, volenti o nolenti, intrappolati davanti a un monitor per gran parte della giornata. e come prima si scambiavano quattro chiacchiere con la collega d'ufficio, adesso si scambiano impressioni e opinioni in rete.

[ot: non sono morta !
più che altro ci sono ma non mi paleso]



commento 14 Oct : 16:29




anche io Mad penso che la fisicità ha al suo peso, della persona che ami apprezzi di certo lo sguardo ,il modo di camminare ,il sorriso; certo che non ci si innamora solo dell'anima ,io ho solo detto che inizialmente il rapporto può essere cerebrale e poi estendersi alla fisicità,una cosa non esclude l'altra non ti pare?? se ami un uomo ami di lui il "fuori" e il "dentro" e non puoi fare a meno nè dell'una nè dell'altra cosa...il rapporto può nascere in rete , al cellulare ,allo sportello della banca ...io credo non ci sia differenza può andare a buon fine o no a prescindere da dove sia nato...
grazie del "palese"



commento 14 Oct : 16:54

Che dire? Lucy ha espresso un sentimento più che un'idea precisa alla quale si possano attaccare le proprie convinzioni.
Sia Civetta che madvero hanno dato risposte oggettive e condivisibili ma restiamo comunque nudi e soli con noi stessi.
La sua domanda, qual e' il motivo per il quale i forum sono nuovo veicolo relazionale e affascinano cosi tanto? contiene in se un'altra domanda nemmeno tanto nascosta: Perché è così difficile per me e per altri trovare qualcuno che non sia un'ombra sfuggente?
Intendiamoci, non dico che Lucy abbia espresso un disagio relazionale personale ma che abbia posto un problema che nessuna persona sensibile può evitare di affrontare e sul quale riflettere.
Oltre che (purtroppo per voi) Admin di Evulon sono (purtroppo per loro) supervisore di un paio di Forum uno dei quali molto frequentato e posso dire di aver notato una solitudine strisciante non molto dissimile da quella che si incontra in qualsiasi grande centro urbano.
Inoltre, da quello che mi è dato capire osservando da vicino tutta la fenomenologia di internet, il bisogno di relazionare è talmente assordante da coprire tutto il rumore di fondo fatto di stupidaggini e chiacchiere senza importanza.

Che ci sia una sorta di catarsi nell'apparire dietro una maschera o un nick è evidente così come è evidente il suo effetto positivo e lenitivo. Ma a molti può essere sfuggito la funzione di "levatrice" che un dialogo costante e arricchente può avere (con i dovuti distinguo) se si riesce a inserirsi in una comunità ricca di persone che, senza pretese miracolistiche tracciano insieme un cammino di scambi e di conoscenze reciproche. Niente Guru dunque, niente gruppi di ascolto o sette e club chiusi su se stessi. Si può "rinascere" a nuova percezione di sé e del mondo se si fanno amicizie nuove, quale che sia il metodo e lo strumento.
In fondo, tutto quello che dobbiamo fare è cercare di essere noi stessi e alle volte è più facile esserlo se non dobbiamo difenderci perché il nascondimento è palese, collettivo e riguarda solo la nostra identità anagrafica. Come ad un ballo in maschera.
Se poi alcune persone le vogliamo incontrare perché abbiamo scorto in loro affinità elettive, niente vieta che possa scoccare una scintilla affettiva che può portare alla formazione di una coppia così come può portare ad una amicizia non solo "virtuale".
Sulla fisicità che madvero indicava come fondamentale niente da dire. Certamente, un buon approccio iniziale, fatto di dialoghi e parole può facilitare un incontro faccia a faccia, sapendo chi è l'altro, è anche più facile accettarlo con quella sua faccia vera e quel corpo, un po' così com'è in realtà. E magari è più bello/bella di come immaginavamo.
La chimica dell'amore così come quella del sesso passa sempre attraverso il cervello.

Sulla solitudine tout cour posso dire che questa comincia dentro di noi e spesso è questa che ci impedisce di aprirci al mondo.




commento 14 Oct : 18:18

wrote: ...
io ho solo detto che inizialmente il rapporto può essere cerebrale e poi estendersi alla fisicità,una cosa non esclude l'altra non ti pare??

in linea teorica concordo pienamente.
all'atto pratico mi sembra una cosa impossibile, perchè in rete si appare completamente diversi da ciò che si è, volenti o nolenti. o forse è l'impatto fisico che ti subissa di impressioni che fanno passare in secondo piano tutto il background di conoscenza nata in rete.
ti faccio due esempi cretini, di due amicizie nate on line con due ragazze che poi ho conosciuto dal vivo. una in rete la odio e litighiamo sempre, nella vita reale siamo ottime amiche. un'altra in rete la adoro e siamo ottime amiche, ma nella vita reale mi sta profondamente sulle palle.
non ho ancora capito perchè, ma sto indagando.


wrote: ...
La sua domanda, qual e' il motivo per il quale i forum sono nuovo veicolo relazionale e affascinano cosi tanto? contiene in se un'altra domanda nemmeno tanto nascosta: Perché è così difficile per me e per altri trovare qualcuno che non sia un'ombra sfuggente?

che poi è quel che sottintendevo io.
secondo me non è tanto catarsi nell'apparire dietro una maschera o un nick, quanto un tentativo di ritagliarsi degli spazi per svagarsi e socializzare in questa vita frenetica che te ne lascia ben pochi. e poi, volenti o nolenti, in rete si appare diversi da quel che si è come conseguenza di ciò.
ovvero se mi incontri per strada avrò un carattere diverso perchè in quel momento sarà presa da esigenze diverse, se mi becchi in rete magari mi troverai molto più socievole e disponibile perchè entro in rete proprio per relazionarmi...
(non calza ma a quest'ora è quanto di meglio mi possa venire, come esempio).



commento 15 Oct : 10:38


No, l'esempio è perfetto.
Io credo che entrambe le nostre descrizioni del fenomeno abbiano pari dignità. Per chiarire a chi ci legge io ho posto la questione dal punto di vista di una persona in cerca di relazioni umane non superficiali (tipo quelle che si hanno con i vicini di casa o con i passeggeri di un autobus) mentre tu (nell'esempio) hai espresso il lato più ludico e rilassante della cosa. Devo dire che, personalmente, lavoro nei forum esclusivamente per il piacere di incontrare intelligenze e sensibilità che non potrei conoscere altrimenti. Sarebbe bello poter incontrare di persona queste intelligenze ma il tempo a disposizione è quello di una vita e non è mai abbastanza nemmeno per frequentare chi già conosciamo.



commento 15 Oct : 10:46





all'atto pratico mi sembra una cosa impossibile, perchè in rete si appare completamente diversi da ciò che si è, volenti o nolent

su questo non concordo credo sia soggettivo ,io ti faccio l'esempio diretto che mi riguarda,ti assicuro che come sono in rete sono da qualunque altra parte ;questo probabilmente dipende dal modo in cui vivo il web e le situazioni in generale per alcuni sarà certamente come di ci Mad ma ci sono le eccezzioni e non penso d'essere l'unica.



commento 16 Oct : 05:07




un gufo canta appollaiato su di una roccia in cima a una collina
e gli uomini sparano perchè dicono che porta male
colpendosi fra loro
la verità è sconveniente meglio eliminarla


commento 16 Oct : 09:36


su questo non concordo credo sia soggettivo ,io ti faccio l'esempio diretto che mi riguarda,ti assicuro che come sono in rete sono da qualunque altra parte ;questo probabilmente dipende dal modo in cui vivo il web e le situazioni in generale per alcuni sarà certamente come di ci Mad ma ci sono le eccezzioni e non penso d'essere l'unica.

Allora dobbiamo spaventarci!!!
Scherzo Civy! secondo me Madvero intendeva parlare in generale e non nello specifico. Esistono le eccezioni, questo è assodato e incontrovertibile. Io ad esempio nella realtà sono molto diverso da come potete immaginarvi che sia non perché io finga ma perché il mio modo di pormi consente di proiettare sulla mia persona virtuale ciò che uno desidera vedere.
Questo avviene senza il mio controllo e non potendo farci niente io esagero o rafforzo ironicamente alcuni aspetti della mia personalità virtuale e reale per farne atto ludico al quale poi tutti partecipano. Ma è un gioco scoperto, non voglio apparire come non sono. E' chiaro in chi mi conosce che, gli aspetti più acerrimi del mio presentarmi fanno parte di un gioco autoironico, è una manifestazione di disponibilità al gioco e allo sberleffo.

Poi è ovvio e naturale che ciascuno si diversifichi in base alle proprie naturali tendenze, strutture mentali, esigenze, convincimenti, timori, psicosi, psoriasi, forfore, ecchimosi, pruriti, ginocchio valgo, miopia, toxoplasmosi, epistassi, emicrania e altri piccoli disturbi.



commento 16 Oct : 10:53





hai dimenticato :
Abuso di antidolorifici
Acne
Acne volgare
Acodermatite papulosa di Gianotti-Crosti
Acrodermatite continua supporativa di Hallopeau
Acrosclerosi
Aftosi del cavo orale
Aftosi orale
AIDS
Allergia ai latticini
Alopecia androgenetica
Alopecia areata
Alopecia areata
Alopecie cicatriziali acquisite
Alopecie cicatriziali congenite
Alopecie congenite
Alzheimer
Anafiasi usidotta da esercio fisico
Angioedema acquisito
Angioedema ereditario
Angioedema ibratorio
Angiomatosi bacillare
Angiomi e Emangiomi immaturi
Anomalia del cervello
Articolazioni
Artrosi
Attacchi di panico
e questa è solo la lettera "A"





Nuova risposta 22/10/08

Tutte, e sottolineo TUTTE le persone con cui mi è capitato di parlarne, hanno mostrato di essere "contrarie" alle relazioni via web perchè secondo loro viene meno appunto l'aspetto dell'incontro fisico che, secondo loro, conferisce autenticità a una relazioe di qualsiasi tipo. in poche parole non può nascere un'amicizia su internet, non un'amicizia vera (sempre secondo loro), idem per l'amore. inoltre gli oppositori dicono che chi relaziona via web è un vile che non ha il coraggio di guardare in faccia la gente, oppure è un maniaco o un criminale assetato di sangue che vuole adescare gente. e non sono solo discorsi da genitore, ho sentito ache gente della mia età e adolescenti fare discorsi di questo tipo.

esempio: miei amici di infanzia che trasalgono nel sentirmi denominare miei compagni di forum con il termne "amici". magari quando racconto allegramente di un mio amico, rimangono a bocca aperta nel momento in cui apprendono che questa persona di cui ho parlato con tanta foga non l'ho mai vista dal vivo.

esempio2: soprattutto i miei genitori, ma anche qualche amico, sono convinti che sia sbagliato credere di poter fare amicizia su internet perchè in realtà la rete brulica di gentaglia che vuole adescare e fare del male (ok, adesso rischio di sembrare una bambina idiota che si lamenta perchè la mamma non la capisce, in realtà sto cercando di introdurre un concetto particolare..) queste persone arrivano a credere che TUTTI coloro con cui entri in contatto su internet siano maniaci pronti a ingannare le persone fragili che si rifugiano in internet per scappare dalla vita reale

quindi: 1) il web è un mondo non reale e non può avvenirvi nulla di autentico 2) su internet ci sono -quelli cattivi che adescano -quelli fragili che scappano dal mondo altre categorie non esistono 3) la maggior parte di questa gente parla così senza conoscere effettivamente il mondo di internet, e quì mi chiedo come può uno mettersi a sparare a zero se non ci ha mai neanche provato a iscriversi a un forum

3 e mezza) i suddetti non capiscono, tra l'altro, la differenza tra un forum e una chat: più cerco di spiegarlo più fanno spallucce e dicono "bah, a me sembra la stessa cosa"

il punto è che chi non ha avuto modo o si è rifiutato di entrare nella vita di internet e conoscerla, la vede come un'avversaria della vita REALE. Relazioni reali in netta contrapposizione a relazioni virtuali, come se le due non potessero compenetrarsi e completarsi a vicenda. Come se la vita cosiddetta reale non brulicasse di maniaci, delinquenti e quant'altro. come se nelle relazioni faccia a faccia non ci fossero inganni, delusioni, tradimenti. navigare nel web è meno pericoloso che camminare per la strada e quando siamo on line siamo probabilmente a casa nostra in tutta tranquillità, più a nostro agio.

volevo proprio arrivare a questo: la mia esperienza personale, in relazione al mio particolare carattere, mi ha portata a prediligere le relazioni on line perchè penso di riuscire a essere più me stessa, riesco a dire veramente quello che penso in maniera chiara netta e decisa. cosa che non riesco assolutamente a fare quando mi trovo a parlare faccia a faccia con qualcuno: sono estremamente insicura, ho paura di tutto, diffido di tutti, la lontananza fisica mi dà sicurezza e riesco a esprimere aspetti della mia personalità che in genere tengo nascosti e che sono anche piuttosto importanti per me. nel senso che chi non li conosce si può dire che non mi conosca veramente per quella che sono. ci sono cose che alcune persone non sapranno mai di me, per quato mi possano conoscere da una vita, perchè io non le dirò mai, non a parole. questo può essere un mio limite, però ho scoperto che la cosa mi ha aiutata anche nei rapporti con persone che conosco dal vivo; ad esempio se devo dire qualcosa a qualcuno e non ho il coraggio di farlo, lo faccio via msn e a quel punto, una volta rotto il ghiaccio, sono in grado di proseguire il discorso anche faccia a faccia. e quì si sfocia nel discorso della viltà etc....

poi è ovvio che in amore è necessario anche conoscersi fisicamente, ma non vedo cosa ci sia di male se nasce su internet. anzi, si può dire che sia più autentica perchè nasce e cresce da un'intesa intellettuale/psicologica che fa scaturire un sentimento puro, non condizionato dall'aspetto fisico/carnale che troppo spesso viene messo alla base delle relazioni sentimentali.. per l'amicizia è diverso, una volta che c'è l'intesa psicologica non è necessario vedersi, anche se in realtà mi dispiace molto non poter vedere le espressioni del viso e soprattutto non sentire la voce. credo che la scrittura si stia evolvendo in questo senso, tentando sempre di più di rendere stati d'animo veri e propri attraverso simboli o tipi di carattere, etc. e poi si può capire il carattere di una persona anche dal modo in cui scrive: se usa molte abbreviazioni, se sta attento o meno alla grammatica, che tipo di punteggiatura usa..


24 Oct : 13:46


Affinità elettive e barriere difensive.

Esistono dunque queste affinità elettive? E che importanza hanno all'interno di una relazione fra consenzienti e consapevoli?
La scelta di migrare verso forme di comunicazioni privilegiate è del tutto legittima e lo stupore di chi non fa questa scelta è altrettanto legittimo.
Non mi preoccuperei dunque delle altrui reazioni salvo che non si cerchi negli altri una legittimazione aggiuntiva, oltre a quella che già ci offrono accettandoci come individui dello stesso gruppo sociale e umano.
Mi sembra che il tuo copioso intervento così simile ad uno sfogo e ad una dichiarazione di esistenza specifica, un "io sono" coraggioso che ammette la propria fragilità umana e sentimentale, comune a molte persone e altrettanto nascosta o ignorata, sia del tutto comprensibile.

Esistono, odio dirlo perché è una banalità sanguinaria, varie stagioni nella vita di una persona. E tutte sono legate indissolubilmente dal percepito di sé, da quello che cerchiamo di capire di noi stessi, un po' per rimediare alle incongruenze che incontriamo nelle relazioni sociali, un po' per placare o rimuovere le angosce esistenziali che comunque ci avvisano di una tempesta in atto.

L'uomo è una creatura di desiderio, sbatacchiata da pulsioni che nessuno ha mai richiesto e pure vengono lo stesso a sconvolgere la nostra omeostasi emotiva.
Una di queste stagioni, Iro Mod, la stai navigando a vele spiegate e vedo che sono ben gonfie.

Credo però che, come ogni marinaio che affronti i mari, dovrai rinunciare alla stabilità della terra e la tua nave sia essa d'acqua o stellare, si muoverà sempre sotto di te facendoli oscillare e, talvolta, vacillare. Fa parte del viaggio. E' il viaggio.

Ma tu adesso stai guardano il ponte che oscilla sotto di te e ti chiedi la ragione perché questo debba essere.
Come posso dirtelo? Non te lo posso insegnare perché l'esperienza non è condivisibile, non è narrabile.
La mia stagione, il mio viaggio hanno già superato quelle tempeste anche se ogni tanto si ripresentano rumoreggiando sulla chiglia o più lontane, all'orizzonte. Quello che ti posso dire è che sei in pieno oceano e le tempeste sono naturali. Poi sono tutte scemenze.

Io sono ormai passato dall'altra metà del tempo e sto viaggiando verso una fine che non posso immaginare se non inventandomela un po' alla volta o sovrapponendola a quelle già immaginate. E nel frattempo posso guardarmi intorno e amare ciò che vedo così come si può amare ciò che è semplicemente bello perché perfettamente organizzato, come la curva di un imbuto che fa confluire il liquido prezioso nella bottiglia nel quale il liquido può anche essere il messaggio del naufrago che saluta il mondo dalla sua lontananza.

Hai mai forse sentito un marinaio lamentarsi dei terricoli che non conoscono il mare e le sue nauseanti oscillazioni?
Il mal di mare non lo conoscono e non sanno che cos'è la brezza che ti sfiora sul ponte nei momenti di quiete, non conoscono il silenzio interrotto dai rumori di fondo, dallo sbattere delle vele e dell'acqua sulla chiglia, non sanno quanto è spaventoso l'abisso che hai sempre sotto di te, con la tua nave sospesa sul vetro liquido. Perché dunque tormentarti degli altri che ti circondano, gli esseri in carne ed ossa che ti hanno generato o che con te condividono la realtà tangibile? Loro, la tua legittimazione te l'hanno già offerta ampiamente, a quella si sono fermati ed è una fortuna averne ricevuta una.
Poteva andarti molto ma molto peggio.

Il loro limitato modo di vedere fa di loro dei terricoli? Bene! Sai che quando tornerai a riva ci saranno sempre dei terricoli pronti ad accogliere la tua nave, a scambiare con te mercanzie e racconti di viaggio.
Ma loro ti parleranno di automobili, di treni, di camminate, cavalcate o altre forme di escursione, cose che tu, navigando non puoi fare. E questo però non ti limita, non ti riduce ad un foruncolo sulla faccia di un dio dormiente.
La tua diversità e la loro. I tuoi compagni i tuoi amici fisici, sono poi così diversi da quelli virtuali? E poi virtuali in cosa?
Virtuale è un termine logorato dall'uso. Ormai si mette dappertutto come la maionese e la salsa rubra.
Lascialo perdere.

Un tempo si chiamavano "amici di penna".
Ridicolo eh? Eravamo ragazzini e tenevamo contatti epistolari scrivendo lettere di carta a ragazzini e ragazzine lontane. Mi ricordo di una di esse, Ruth Stickson, che, tramite una iniziativa di scambio culturale della mia scuola, mi scrisse per prima una lettera nella sua lingua.
Era per uno scambio di lettere con ragazzini inglesi, organizzato con poca intelligenza e altrettanta indifferenza per le difficoltà di noi studenti.
Così mi misi diligentemente a rispondergli cercando con il mio scarso inglese, di dirgli chi ero e che cosa facevo.
Il bischero!

Non è che la cosa mi andasse molto giù. Ma a chi stavo scrivendo? E chi diavolo era costei? Neanche l'avevo scelta, mi era arrivata così, scelta dagli insegnati, non so tramite quale criterio. Magari quella ragazzina era una rospa con le lentiggini anche sulle pupille, i brufoli grossi come meduse spiaccicate e la forfora blù.
Oppure era una leggiadra fanciullina di cui innamorarsi (non corrisposti) al primo sguardo.

Ma io non lo sapevo. E quella lettera non l'ho mai spedita perché aveva scritto il suo indirizzo in modo assolutamente illeggibile per un terrestre. Consultai le mie professoresse ma loro fecero spallucce, disinteressandosene e così io, me tapino (o bischero) non potei mai fare amicizia con una ragazzina inglese con la forfora, le lentiggini, i porri, le gambe storte, il naso capovolto, la testa a imbuto e un solo orecchio a sventola tanto che le sue amiche la chiamavano "tazzina"... Scommetto che aveva pure due piedi uguali. Entrambi sinistri. Quando camminava tendeva a girare sempre verso destra come le macchine quando hanno la convergenza fuori posto.

In quel tempo internet manco esisteva. E io restai isolato come una pulce sulla superficie di Giove. Mi si poteva vedere dall'alto, un puntino nero su di una enorme sfera di solitudine.
Gli amici poi me li sono fatti da solo, nella realtà fisica della mia città, della mia scuola e della mia strada. Un mondo piccolo fatto di nani e ballerine.. no, quello era il parlamento ai tempi di Craxi.

Se in quel tempo ci fosse stato internet avrei avuto una miriade di amici tanto da non poter distinguere la moltitudine dal tutto.
Sarei stato da solo nella mia stanzetta ma non sarei stato solo.
Però niente di questo è paragonabile dall'abbraccio dell'amico, nella lotta e nelle risate. Il gioco, lo scambio di sguardi e la comunicazione extraverbale crea mondi inimmaginabilmente complessi e ricchi, tanto da sfinirti fino alla sazietà.
E allora io amo la compagnia fisica quanto quella virtuale.

Dell'amore che si può provare per persone che non si sono mai incontrate si è molto scritto e vissuto. L'amore dunque, come l'amicizia, è un evento interno, la rottura di una diga, il dilagare della disponibilità. E questo può avvenire indifferentemente su internet, con persone di cui nemmeno si è visto il volto così come nella realtà di cui si conosce il volto ma non l'anima della persona che davanti a noi mostra il meglio di se per sedurti o per sfuggire a se stesso.
Io ho molti amici che ho incontrato solo su internet, teniamo una corrispondenza libera e senza impegni, quando si ha voglia di scrivere lo facciamo. Ed è sempre un piacere immenso leggere qualcosa che ti arriva all'improvviso e completamente gratis.

La cosa più interessante in questo tipo di amicizie è che le aspettative di entrambi sono zero. Se non ti aspetti niente tutto quello che verrà sarà interessante se non straordinario. Dipende da chi conosci, ci sono persone notevoli che spesso non sanno nemmeno di esserlo. E se le incontri ha già vinto il tuo superenalotto.

Anche l'attaccamento è meno intenso, meno dolorosa la separazione. Poi c'è chi si porta dietro, anche in virtuale, tutto il suo vissuto drammatico fatto di tradimenti subiti di storie finite male che poi ripeterà anche sul Web ma non sarà certamente colpa del Web se questi si fanno del male da soli. Lo farebbero comunque perché intrappolati nell'abitudine o nel convincimento che altro non si possa fare o vivere e continuamente ripeteranno lo stesso rituale fino a ferirsi di nuovo eccetera. Ma la cosa straziante e, ironia della sorte, pure soddisfacente, è che queste persone, come calamite, attireranno i loro persecutori fra milioni di individui disponibili.

Queste persone sono da evitare, non le possiamo guarire. E' crudele ma è così. Mai mettersi fra il suicida e la sua pistola carica.
E allora è meglio una amicizia virtuale o una "reale"?
Le differenze sono solo nello strumento usato per comunicare e nell'assenza di messaggi extraverbali, feromoni, odori corporei, colore degli abiti, lineamenti e aspetto fisico generale, suono della voce, tangibilità. ma è pur sempre una questione di scelte e di "utilità": il mio medico mi tocca molto più di un amico o di un'amica. Ma quello è il suo ruolo, nessuno si stupirebbe se con lui ho contatti fisici molto personali e non altrettanta comunicazione verbale e condivisione ludica del tempo libero.

E allora? Con i miei amici di "penna" non è lo stesso ma a rovescio?
E' un'equazione semplice ma non tutti hanno la capacità di vederla. E non è una colpa. Io ad esempio non so fare il medico o il sacerdote e nessuno mi accusa di non saperlo fare. Dunque perché accusare i tuoi genitori e i tuoi coetanei di non saper fare amicizie virtuali?

Genitori e coetanei non si scelgono. Alle volte ci va bene altre volte no. Meglio se un po' di contrasto c'è, questo ci da una spinta a uscire da guscio protettivo di una società sempre più protettiva e avvolgente.
Mamma Domopack e papà Cuki alluminio doppiaforza possono conservare gli alimenti e i sentimenti. Ma poi, per cucinare le meraviglie che sono state avvolte è necessario togliere tutto dal contenitore.

E così i terricoli proteggono e coltivano la terra che conoscono mentre il marinaio naviga sull'oceano della conoscenza. Ma per quanto potrà approdare in mille porti, ne avrà infiniti da esplorare e forse nemmeno potrà scendere a terra per visitare tutti quei luoghi, abitati comunque da terricoli. Anche il marinaio stesso, una volta a terra diventerà un terricolo, E la terra immobile sotto di lui potrà dagli la nausea.

Tu non puoi coltivare ortaggi nel mare, non puoi cogliere frutti ma solo flutti. Gli altri non sono te anche se tu sei gli altri. Degli altri che non ti comprendono non ti devi preoccupare, non sono loro il vero ostacolo. Il vero ostacolo è l'ostinazione della tua timidezza che non è una malattia ma un esagerato rispetto per ciò che in te e fragile. Gli altri non contano in questo senso, sono importanti ma non sono il tuo viaggio futuro, sono solo la prima parte del tuo viaggio. Se la loro vita oggi è così diversa, ti è estranea solo perché un giorno hai deciso di partire. Che tu fossi ragazzo o una ragazza non importa. Il viaggio l'hai fatto, certi viaggi si fanno da soli. Ma stare da soli non vuol dire essere soli.




24 Oct : 14:00





Ragazzi conto di continuare a rispondere anche io
poichè l'argomento è fertile
ma ci vuole una apposita giornata dato che si stà sviluppando cosi riccamente e i gli ultimi commenti sono (buon per noi ) kilometrici
mi piace tutto questo!


Luciana

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